Progetto mansarda online forniamo progetti su misura e consulenze online specialistiche per il recupero, la ristrutturazione e l’arredamento di mansarde e la trasformazione di sottotetti in mansarde, puoi avere un progetto specialistico per realizzare la mansarda che hai sempre desiderato
.
L’origine del termine mansarda
La mansarda come struttura architettonica fu ideato nel XVII secolo a opera dell’architetto francese Franҫois Mansart, dal quale origina il nome mansarda.
Mansart. L’architetto francese non fece altro che rielaborare un particolare tipo di copertura già diffuso durante il medioevo, creando un nuova tipologia edilizia abitabile, appunto la mansarda, situata sotto le falde del tetto. La mansarda era caratterizzata dall’essere più alta in corrispondenza del colmo del tetto e più bassa nelle zone perimetrali in corrispondenza delle gronde del tetto .
Tale configurazione della copertura determinava un maggiore spazio nella zona centrale e consentiva il montaggio facilitato delle finestre, essendo posizionate nelle aree più inclinate o in elementi architettonici, abbaini che consentivano il montaggio in verticale .
La mansarda alcune criticità
In Francia abbiamo visto i tetti hanno acquisito questa particolare conformazione dove troviamo tetti alti e luminosi . Diversa è la situazione italiana dove la maggior parte dei casi i tetti hanno la classica conformazione a capanna e sono stati concepiti al massimo come deposito merci, pertanto risultano essere bassi e poco luminosi. Per tali motivi per rendere abitabile un tetto è necessario di un accurato intervento di ammodernamento che lo renda più spazioso e luminoso e un accurato studio dell’arredo per sfruttarne al massimo tutte le potenzialità.
Bagno e cucina
Questi due ambienti vanno posizionati entro i limiti del possibile nella parte centrale, gli elettrodomestici vanno addossati alle pareti con la maggiore altezza; se per esempio si realizza l’angolo cucina su una parete trasversale rispetto all’angolo spiovente del tetto, si può facilmente risolvere facendo a meno di utilizzare i pensili. In questo caso il frigorifero ed eventualmente un altro mobile alto potranno occupare il lato dove la parete è più alta, mentre il lavello, la lavastoviglie e il forno andranno direttamente incassati nei mobili collocati fino ad arrivare al lato più basso della mansarda.
Sfrutta l’andamento del tetto seguendone la pendenza
È ovvio che una mansarda avrà zone più alte e zone molto basse: cerca di sfruttare il più possibile le parti alte per inserire le stanze in cui vivi più ore al giorno, come la cucina, il soggiorno e gli spazi comuni. Anche se questo vorrà dire avere un andamento planimetrico irregolare.
La luce un grande alleato nelle mansarde
Le aperture sono un grande alleato che limitano fortemente il senso di oppressione, finestre verticali, grandi vetrate o piccoli balconcini dove potersi affacciare sono l’ideale che aumentano in modo considerevole la qualità dell’abitare in una mansarda.
Aumenta l’abitabilità della mansarda
Quando la pendenza e eccessiva per migliorare l’abitabilità interna e per limitare il senso di oppressione che può dare spezza la pendenza con degli elementi piani in cartongesso o compensato per ricavarne dei piccoli depositi e ripostigli o delle pareti rettilinee che vanno a mascherare in determinati punti tale pendenza dove inserire elementi tecnologici
La mansarda arredala assecondando le sue caratteristiche peculiari
Non concepire l’arredamento della mansarda come qualsiasi altro luogo della casa, gli arredi devono essere pochi e studiati su misura e possibilmente multifunzione. Armadi contenitori nelle parti più basse con ante scorrevoli e usa gli specchi per aumentare la sensazione di spazio disponibile.
Guarda alcuni trucchi per rendere la tua mansarda davvero funzionale
1 – Librerie, spogliatoi o armadi sottoscala
Un elemento indispensabile quando realizzi una mansarda è la scala di accesso. Questa può essere uno ostacolo che limita lo spazio disponibile ma pensa in positivo fatti furbo e utilizzala a tuo vantaggio, lo spazio sotto la scala si può sfruttare facilmente istallando un armadio o uno spogliatoio, che sarà anche molto ben nascosto o, al contrario, a vista e decorativo. L’idea di uno spogliatoio sotto il pendio è sempre più diffusa tra gli interior designer. Cassetti e aste per vestirsi ti permettono di creare spazio per riporre i tuoi vestiti, ottimizzando lo spazio al massimo.
2 – Utilizzare i gradini della scala
Se è fissata a una parete e abbastanza larga, la scala stessa può essere utilizzata anche come ripostiglio . Sui gradini si possono installare armadietti aperti o chiusi, eventualmente sovrapposti. Gli appassionati di lettura possono anche realizzare una libreria a tutta altezza della parete, che metterà in mostra i propri libri senza alcuna perdita di spazio. Infine, puoi anche inserire i cassetti nei gradini .
3 – Nicchie o cassetti sotto il tetto spiovente
Nei punti dove il tetto è troppo basso si possono progettare nicchie, armadi o cassetti integrati sotto le rampe . Questo presenta un certo interesse, offrendo spazi di archiviazione chiusi dove puoi nascondere molti oggetti fuori dalla vista e dalla polvere. Per quanto riguarda la parte superiore di questi mobili, può essere utilizzata come ripiano.
4 – Mobili di media altezza
Realizzati su misura i mobili di media altezza sagomati possono essere posizionati negli angoli. Per risparmiare spazio è sufficiente scegliere mobili la cui altezza e profondità siano in linea con la pendenza del tetto.
5 – La libreria a scalare ottima soluzione sotto il tetto spiovente
Adattandosi alla pendenza del tetto, la libreria a scala trova un posto perfetto sotto il tetto spiovente. Può essere utilizzato per riporre e per evidenziare elementi decorativi.
6 – Scatole e cestini in spazi angusti
Se il tetto è molto ripido, lo spazio del pavimento non consente necessariamente l’installazione di mobili. In questo caso, considera scatole e cesti decorati. Le cassette modulari abbinate possono essere impilate opzionalmente.
7 – Scaffali fino al tetto
Quando c’è una mancanza di spazio, può essere utilizzata in modo proficuo l’altezza. Anche in soffitta, questo è possibile installando scaffali quasi fino al colmo del tetto. Ci sono infatti delle mensole dedicate alla mansarda, che possono essere installate su queste pareti inclinate.
8 – Sfrutta le travi a vista come deposito
In alcuni casi, le travi a vista possono essere utilizzate come ripostiglio, perché no installando una tavoletta come ripiano. Possono ad esempio contenere libri, CD o DVD.
9 – Trasforma la ringhiera in un armadio o libreria
Come la scala, anche la ringhiera può essere pensata come spazio di archiviazione. Piuttosto che trasparente, con barre o traforati, puoi scegliere una ringhiera che funge da mobile, con o senza ante.
10 – Pensa a mobili intelligenti con spazio di archiviazione integrato
In soffitta, ogni piccolo spazio è buono da usare. Possiamo quindi orientarci verso mobili con box contenitore integrato: divano, pouf, panca, letto. Se ci pensi in piccoli appartamenti, non c’è motivo per non attrezzare la tua mansarda!
11 – Creare una piattaforma con cassetti e armadietti
Se l’altezza sotto la pendenza lo consente, si può realizzare una pedana, per ospitare ad esempio un letto o una scrivania. Questo può essere dotato di molti scomparti e cassetti, offrendo uno spazio di archiviazione discreto.
12 – L’uso del muro a capanna
La parete a capanna è una delle parti più interessanti per la progettazione di contenitori personalizzati: spogliatoio, libreria o armadio. In quest’ultimo caso, puoi anche installare ante o armadi scorrevoli smussati personalizzati. Infine, se non vuoi realizzare uno spogliatoio completamente su misura, puoi semplicemente installare qualche cassettiera bassa, qualche mensola su tutta la larghezza della parete ed eventualmente un’asta a metà tra i cingoli.
Arreda la mansarda ed evita gli errori
- Non attenersi ai regolamenti che ogni Comune ha per quanto concerne la ristrutturazione degli spazi sottotetto.
- Non dare la giusta importanza alle aperture nel tetto. Le finestre oblique sono una delle principali caratteristiche degli spazi mansardati e oltre a offrire luce e ricambio d’aria, consentono alle pareti di non avere ingombri.
- Non predisporre arredamenti su misura. Se si desidera sfruttare al meglio gli spazi di una mansarda è importante realizzare delle soluzioni su misura, magari da accompagnare a mobili che si ha già. In questo modo si realizzerà un ambiente unico a livello estetico ma anche pratico, funzionale e confortevole.
- Non predisporre al meglio l’impianto di illuminazione. Come detto, la mansarda offre diverse particolarità che un valido progetto d’illuminazione è in grado di valorizzare al meglio. Accanto a questo aspetto puramente estetico, una buona illuminazione consente anche di vivere al meglio soluzioni con soffitti particolarmente bassi ed anche di creare atmosfere intime che caratterizzano una mansarda.
- Non affidarsi ai colori che valorizzano lo spazio. Questo accorgimento è importante per qualsiasi soluzione d’arredamento, ma lo è ancora di più quando si arreda una mansarda. E’ importante affidarsi ai colori ad hoc (per travi, pavimento, mobili, complementi d’arredo…) sia nel caso di mansarde open space dove la luce può essere addirittura troppa, sia nel caso di spazi piccoli dove, al contrario, c’è troppo buio.
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Chiariamo alcuni dubbi sulle mansarde
Quali requisiti deve avere una mansarda abitabile?
Per essere abitabile a norma di legge, una mansarda deve avere i requisiti minimi in materia di altezza e di illuminazione interna dei locali. Questi due fattori sono indispensabili per garantire la salubrità dei locali e per ottenere il certificato di agibilità.
Qual è l’altezza minima di una mansarda abitabile?
Il limite di altezza minima fissato dalla normativa nazionale in materia di abitabilità dei locali è di 2,7 metri (misurati dal pavimento al soffitto) per le stanze, i soggiorni e la cucina. Il limite è ridotto a 2,4 metri per i locali di servizio, come corridoi e bagni. Alcune leggi regionali prevedono limiti diversi, spesso inferiori allo standard nazionale: ad esempio nei Comuni montani gli ambienti abitabili possono avere un’altezza minima di 2,55 metri. Molte Regioni e Comuni richiedono anche di rispettare il fattore di altezza media ponderale, cioè quella che tiene conto dell’inclinazione del tetto e delle diverse misure esistenti al colmo e ai lati della costruzione.
Come deve essere aerata e illuminata una mansarda abitabile?
Per stabilire il livello minimo di aerazione e di illuminazione richiesto per una mansarda abitabile si adotta il criterio del rapporto aero-illuminante: deve sussistere un rapporto di almeno 1/8 tra la superficie finestrata apribile (anche con abbaini o lucernari) e quella del pavimento calpestabile. Inoltre, occorre che il fattore medio di luce diurna proveniente dall’esterno sia almeno del 2% (anche se per una buona vivibilità degli ambienti è consigliabile avere un valore maggiore).
Mansarda abitabile: servizi igienici e allacci
A meno che la mansarda non sia costituita da una sola stanza accessibile dal piano sottostante (in tal caso costituisce un’estensione di quell’abitazione), per l’abitabilità autonoma dell’unità immobiliare in modo indipendente da quelle sottostanti occorre la dotazione dei servizi igienici – quindi, serve almeno un bagno con wc e lavandino – e degli allacci alla rete idrica, elettrica e di scarico fognario.
Classificazione catastale e cambio di destinazione d’uso
Prima dell’intervento di recupero e di trasformazione in mansarda abitabile, i sottotetti e le soffitte erano, molto probabilmente, iscritti in catasto nella categoria catastale C/2, che riguarda i magazzini ed i locali di deposito.
La mansarda abitabile dovrà, invece, essere inserita nella categoria catastale “A”, che è appunto quella riferita alle unità abitative. La classificazione catastale comprende vari sottogruppi (A/2 per le abitazioni civili, A/3 per quelle economiche, A/4 per le popolari, ecc.) e, di norma, viene scelta quella corrispondente agli altri appartamenti già esistenti nell’edificio.
Per la variazione di categoria catastale è, dunque, necessario fare il cambio di destinazione d’uso del sottotetto. Se sei un potenziale acquirente, dovrai controllare, personalmente o tramite il notaio o un altro professionista di tua fiducia (architetto, ingegnere, geometra), attraverso una visura catastale se la categoria dell’immobile risulta corretta.
Si può sanare una mansarda abusiva?
È possibile regolarizzare una mansarda abusiva, cioè realizzata senza il preventivo rilascio del permesso di costruire o in difformità da esso, ottenendo dal Comune il permesso in sanatoria [3]. La domanda va presentata prima che l’abuso sia stato rilevato e sanzionato dagli organi competenti. L’accoglimento dell’istanza di sanatoria è subordinato alla verifica di doppia conformità: la costruzione deve risultare conforme sia alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento di esecuzione dei lavori, sia a quella applicabile al momento di presentazione della domanda.
Nel 2020, il Decreto “Semplificazioni” [4] ha ampliato la cosiddetta «tolleranza costruttiva»: ora, è previsto che, quando la difformità dell’opera rientra nella soglia del 2% di scostamento dai parametri edilizi vigenti, riferiti all’altezza, alla cubatura, alla superficie coperta e ad «ogni altro parametro delle singole unità immobiliari», il permesso di costruire non è violato, non sussiste abuso edilizio e la costruzione non può essere demolita.
Affinché una mansarda ottenga il certificato di agibilità, deve possedere una serie di requisiti minimi stabiliti dalle Leggi Regionali per il recupero dei sottotetti come altezza media, minima e rapporto aeroilluminante:
- il rapporto aeroilluminante, dato dall’illuminazione naturale e dalla ventilazione naturale: la possibilità di aprire finestre sia verticali sia per tetti permette di garantire i corretti rapporti minimi previsti da ciascuna legge regionale;
- le altezze medie e minime previste dalla legge regionale;
- i requisiti di urbanizzazioni primarie (collegamento con acqua, gas, luce, fogna);
- le opere di isolamento termico per contenere i costi energetici.
Come faccio a capire se la casa che sto acquistando è un sottotetto o una mansarda
I vani accessori come il sottotetto o la cantina devono essere accatastati separatamente rispetto all’unità immobiliare principale. Ad ogni unità deve essere attribuito un identificativo catastale, il subalterno, e deve essere censita all’interno della categoria catastale C/2 (magazzini e locali di deposito).
La categoria catastale soffitta staccata dall’abitazione è di categoria C/2 (sottotetto non abitabile), mentre le abitazioni e mansarde hanno categoria catastale A/2 o A/3.
Come rendere abitabile il sottotetto: cosa serve?
Quando hai acquistato casa ti è stato venduto anche il sottotetto. L’iniziale intenzione del costruttore era quella di destinare tale spazio a soffitta e ripostiglio. Fino ad oggi, perciò, lo hai usato come luogo ove stendere i panni, conservare le cianfrusaglie, i mobili e gli elettrodomestici che non utilizzi più, le vecchie valige piene di ricordi. Ora però hai bisogno di una ulteriore stanza e hai deciso di ricavarla proprio da lì: trasformerai il sottotetto in una piccola mansarda dotata di un posto letto, un angolo cottura e un bagno. In tutto sono pochi metri quadrati, ma funzionali per diventare un perfetto monolocale per un single o una coppia appena sposata. Magari un giorno potresti decidere di trasformarlo in un bed and breakfast. Ti chiedi, a questo punto cosa serve per rendere abitabile il sottotetto. Il tuo problema sono chiaramente le autorizzazioni amministrative e le eventuali contestazioni che potrebbe sollevare il tuo condominio. Poiché non intendi avere problemi né con il Comune, né con i tuoi vicini di casa e intendi fare tutto a norma, vuoi sapere cosa prevede la legge a riguardo.
Di tanto parleremo nel seguente articolo. Ti illustreremo cioè regole, rischi e conseguenze di quando la soffitta diventa abitabile.PUBBLICITÀ
Come cambiare destinazione d’uso da soffitta a uso abitativo
Per variare la destinazione d’uso da soffitta-lavatoio-stenditoio ad un uso residenziale ed effettuare i lavori con gli allacci del gas, dell’acqua e delle fogne servono le autorizzazioni amministrative. Bisogna cioè chiedere al Comune il permesso di costruire. In difetto, bisognademolire le opere compiute abusivamente e si è costretti a ripristinare lo stato iniziale del sottotetto. Scatta peraltro il reato di abuso edilizio con tutte le conseguenze penali che ciò implica, prima tra tutte l’ordine di demolizione dei lavori eseguiti.
A chiarire cosa serve per rendere abitabile la soffitta è una recente sentenza del Tar Lazio [1].
Nel caso posto all’attenzione dei giudici amministrativi, il proprietario di una soffitta aveva deciso di destinare tale spazio a mansarda, rendendola abitabile. A tal fine aveva avviato una serie di opere accessorie finalizzate a rendere gli ambienti abitabili e fruibili a tutti gli effetti: installazione di termosifoni, impianto gas, impianto elettrico, prese tv e telefono, realizzazione di un bagno con doccia e un vano caldaia esterno. Tuttavia l’originario permesso di costruire relativo a tale spazio parlava di locale destinato a soffitta, lavatoio e stenditoio. La trasformazione in un vero e proprio appartamento dotato di cucina, soggiorno, bagno e camera da letto è stata ritenuta quindi un vero e proprio abuso edilizio.
In sostanza, per rendere abitabile il sottotetto serve non solo la pratica con la richiesta di variazione d’uso presentata al Comune, né è sufficiente una semplice denuncia di inizio lavoro o una Scia, ma è necessario il cosiddetto “titolo edilizio” ossia il permesso di costruire che va presentato anch’esso all’ufficio tecnico del Comune.
Il Tar sottolinea che già solo la realizzazione di impianti tecnologici e sanitari porta con sé un cambio di destinazione d’uso e, così come previsto dalla legge [2], in ragione di ciò si configura una fattispecie di ristrutturazione edilizia.
Nel trasformare un sottotetto-soffitta in una mansarda abitabile si realizza un organismo edilizio completamente diverso dal precedente; pertanto occorre il previo rilascio, da parte del Comune, del permesso di costruire e – ovviamente – il pagamento del contributo di costruzione dovuto per la diversa destinazione.
Il Testo Unico sull’edilizia [3] subordina al permesso di costruire tutti gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia; tali si intendono tutti «gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso, nonché gli interventi che comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli».
Risultato: la trasformazione di una soffitta (destinata a lavatoio e stenditoio, in questo caso), che originariamente presenta le caratteristiche di un vano accessorio o di pertinenza (come può essere un’autorimessa, una cantina, un locale di servizio) e pertanto non assimilabile, dallo strumento urbanistico vigente, a superficie residenziale all’atto del rilascio dell’originario PdC, in un locale abitabile, si configura come ampliamento della superficie residenziale e della relativa volumetria e richiede la licenza edilizia. In caso contrario bisogna demolire tutte le opere abusive.
Autorizzazioni del condominio
Dopo aver visto che per trasformare la soffitta in mansarda abitabile c’è bisogno del cambio di destinazione d’uso e del permesso di costruire, occupiamoci ora dei problemi di carattere condominiale. Se lo spazio è di proprietà di tutti c’è bisogno del consenso dell’assemblea che garantisca l’uso esclusivo. A riguardo però è necessaria l’unanimità. Secondo i giudici il sottotetto è del condominio – e quindi dei condomini – quando è accessibile direttamente dalle scale condominiali di proprietà comune ed è di fatto utilizzato o utilizzabile da tutti i proprietari degli appartamenti.
Il sottotetto si considera di proprietà condominiale salvo risulti diversamente dall’atto di provenienza (ossia vi sia un atto di acquisto che dimostri la proprietà esclusiva di uno dei condomini). In quest’ultimo caso la modifica della destinazione d’uso e la realizzazione di lavori di trasformazione in superficie abitabile non richiede il consenso dell’assemblea. Consenso che non è necessario neanche per realizzare una scala di collegamento interno tra il sottotetto e l’appartamento dell’ultimo piano. Bisogna comunque far attenzione che i lavori non possano costituire un pregiudizio per la stabilità dell’edificio. A tal fine sarà opportuno produrre in assemblea la perizia di un tecnico specializzato che tranquillizzi gli altri proprietari onde evitare possibili contenziosi.
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Sommario
- 0.1 L’origine del termine mansarda
- 0.2 Guarda alcuni trucchi per rendere la tua mansarda davvero funzionale
- 0.2.1 1 – Librerie, spogliatoi o armadi sottoscala
- 0.2.2 2 – Utilizzare i gradini della scala
- 0.2.3 3 – Nicchie o cassetti sotto il tetto spiovente
- 0.2.4 4 – Mobili di media altezza
- 0.2.5 5 – La libreria a scalare ottima soluzione sotto il tetto spiovente
- 0.2.6 6 – Scatole e cestini in spazi angusti
- 0.2.7 7 – Scaffali fino al tetto
- 0.3 8 – Sfrutta le travi a vista come deposito
- 0.4 Arreda la mansarda ed evita gli errori
- 0.5 Progetto mansarda online
- 0.6 Chiariamo alcuni dubbi sulle mansarde
- 0.6.1 Quali requisiti deve avere una mansarda abitabile?
- 0.6.2 Qual è l’altezza minima di una mansarda abitabile?
- 0.6.3 Come deve essere aerata e illuminata una mansarda abitabile?
- 0.6.4 Mansarda abitabile: servizi igienici e allacci
- 0.6.5 Classificazione catastale e cambio di destinazione d’uso
- 0.6.6 Si può sanare una mansarda abusiva?
- 0.6.7 Come faccio a capire se la casa che sto acquistando è un sottotetto o una mansarda
- 1 Come rendere abitabile il sottotetto: cosa serve?